I trattamenti terapeutici delle malattie del sangue permettono ampi periodi di tempo senza sintomi, offrendo così ai pazienti una buona qualità di vita. Analogamente a ipertensione o diabete, anche queste patologie talvolta si considerano croniche.
In questi casi, il follow-up è essenziale per monitorare costantemente la patologia e riconoscere subito i sintomi di un possibile peggioramento o recidiva che richiede modifiche nell’approccio terapeutico. Avere una malattia cronica non è semplice: l’incertezza sul futuro e l’idea stessa di cronicità portano inevitabilmente una serie di pensieri e di preoccupazioni.
Tuttavia, i progressi della scienza e della ricerca generano fiducia e speranza e migliorano la convivenza con queste patologie.
Che cosa possiamo fare per affrontare la nostra normalità con una patologia ematologica? Iniziamo vedendo insieme alcuni punti da cui partire.
3. GESTIRE GLI EFFETTI INDESIDERATI
Possono insorgere nel corso delle terapie, ma il tuo medico valuterà i rischi-benefici e bilancerà l’efficacia dei farmaci con la qualità di vita.
4. COMUNICAZIONE CON FAMIGLIA E AMICI
Oltre che al medico, il paziente
con una malattia cronica, se lo desidera,
deve poter parlare liberamente ad amici e parenti della propria condizione e dei propri disturbi.
5. GESTIRE LE EMOZIONI
Una malattia cronica può portare talvolta
a un saliscendi di emozioni: non bisogna vergognarsene, ma imparare a gestire ansia, preoccupazioni e momenti “giù”.
Non avere paura a chiedere aiuto! Quando la sintomatologia psichica è importante, il medico potrebbe infatti suggerirci…5-8
Un altro ottimo sistema per contenere lo stress, nei momenti più difficili, è quello di dedicarci a qualche hobby piacevole. Svolgere attività che diano libero sfogo alla fantasia consente di abbassare lo stress e allontanare la depressione, attivando creatività e buonumore. Lo ha dimostrato uno studio dell’Università di Otago (Nuova Zelanda), pubblicato sulla rivista The Journal of Positive Psychology e condotto su 658 studenti universitari, a cui era stato chiesto di tenere un diario delle attività giornaliere e del proprio stato d’animo per 13 giorni. Studiando i diari, gli psicologi hanno riscontrato che i ragazzi provavano maggiore entusiasmo e positività se il giorno prima avevano dedicato del tempo ai loro hobby creativi.10